Uomini e balene

Carnevale di Viareggio 2019: la balena nel mare di plastica

 

di Antonio Ludovico

Il “Leviatano” costituisce nella tradizione religiosa e nella letteratura la materializzazione stessa della terribile potenza creatrice divina.

Alcune specie marine estinte sono state rinvenute dai paleontologi con caratteristiche impressionanti tutte riconducibili alle proporzioni ed alla forza divoratrice e devastatrice attestata dalle dimensioni delle dentature.

Letterati e filosofi ne hanno tratto una metafora spaventosa capace di evocare la forza dell’umanità come aggregazione dei singoli, fino al celebre  Melville che con il suo impressionante cetaceo ha costruito il simbolo della capacità distruttrice di tutto ciò che abbia sembianze riconducibili all’uomo: ramponi, remi, barche, navi e lo stesso capitano Achab che annienterà la propria vita nel tentativo vano ed ossessivo di sconfiggere il mostro nel suo stesso ambiente: un’altra metafora dell’incapacità crescente della nostra specie di voler prevalere su tutto ciò che la circonda ed inutilmente regnare sul pianeta.

 

Naturalmente per l’autore statunitense l’intento è rivolto anche all’esame dei rapporti individuali con la propria anima sommersa e le ossessioni dominanti talvolta anch’esse mostruose.

Ritroviamo la balena, per merito dei nostri amici rotariani di Viareggio che documentano l’avvenimento, al Carnevale di Viareggio del 2019 nel quale con una felice ed originale intuizione si è voluto dare vita ad una nuova, inedita e dinamica rappresentazione del “mostro”.

Anche questa volta la balena è oggetto di aggressione non direttamente dall’uomo, ma dal suo distratto e disinvolto uso delle risorse planetarie e dei prodotti stessi del suo intelletto industriale: macro e micro plastiche.

Chi soccomberà prima? La balena soffocata ed avvelenata o l’uomo sopraffatto dalle conseguenze stesse del proprio comportamento: estinzione e reazione di una parte della natura contro la mancata considerazione di fenomeni che sono già oltre il limite delle possibilità di controllo. Prepariamo forse una sesta “transizione biotica” massiva per vedere nascere nuove, sconosciute specie viventi?

Realtà tangibile di questa situazione, e ben visibile: il Great Pacific Garbage Patch; realtà ancora più insidiosa, ormai non più tanto nascosta, il processo che determina l’ingresso di microplastiche nella catena alimentare marina.

Il Forum della Fascia Costiera si è occupato di tutto ciò anche nell’ultima, XXXVII edizione di Reggio Calabria: vedere ed ascoltare, qui, per considerare la cosa.

Mentre il nucleare si trova in uno stato di latente sospensione, cresce la densità dell’inquinamento idropotabile, alimentare, elettromagnetico e luminoso, si mobilitano i bambini per il clima, molto presto dovremo occuparci in modo massiccio di robot o apparati robotici che per errore o mancanza di adeguato controllo provocano disastri, è pronta sulla porta delle nostre esistenze l’intelligenza artificiale, nuova conquista, la quale potrà a sua volta minacciare l’autodeterminazione ed il lavoro dell’uomo; ma dopo tutto, se l’autodeterminazione,  che riteniamo sia ancora residualmente esercitabile, porta al risultato simboleggiato dai figuranti in catene del corso carnevalesco, saremo sempre meno capaci di percorrere una via di libertà e di ragionata autoprotezione.

Carnevale di Viareggio 2019: la balena nel mare di plastica

 

Carnevale di Viareggio 2019: gli uomini, già in catene, prima della nuova aggressione alla natura.

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